Come sappiamo tutti molto bene, ancor più oggi, con tutta l'attenzione che vien rivolta all'alimentazione, l'acqua è essenziale per un buono stato di salute di ogni essere vivente, basti pensare che nel nostro organismo è presente nella misura del 72% circa.
Il suo utilizzo è illimitato: si va dal campo dell'alimentazione, della cura del corpo, delle fonderie, delle industrie chimiche, delle concerie, alla produzione di energia elettrica, ecc....
Peccato che in certi campi questo suo uso ne comporti la totale distruzione a livello vibrazionale, senza che in seguito si provveda alla sua rigenerazione e si rimette così in circolo un'acqua che potremmo definire "MORTA", cioè senza più nessuna informazione di vita nelle sue molecole.
Ma l'ACQUA, da dove la prendiamo?
In certi luoghi, grazie alla loro conformazione geografica, da torrenti, invasi, laghi, fiumi, mare... ma in altri, dove la conformazione è ingenerosa, vi è la possibilità in alcuni casi di recuperarla dal sottosuolo attraverso la creazione di pozzi.
I pozzi artesiani sono opere antiche quanto l'uomo e per la loro realizzazione oggi giorno vengono effettuati studi da personale qualificato, ovverosia geologi che eseguono indagini per conoscere la composizione del terreno e grazie alla stratigrafia che ne risulta sanno dire se v'è presenza d'acqua nel sottosuolo.
Ma nell'antichità (e non si parla di millenni) quando non c'era strumentazione scientifica né macchinari tecnologici per le trivellazioni, come venivano individuati i punti precisi per scavare il pozzo artesiano?
O meglio, la vena acquifera come veniva trovata?
Risposta semplice: RABDOMANTI.
Purtroppo la figura del rabdomante oggi giorno è vista in modo non positivo, sia perché lo strumento per la sua ricerca è costituito generalmente dall'utilizzo di una semplice verga di legno ricavata da alcune piante (ulivo, nocciolo, salice..), abbinata alla sua spiccata sensibilità nel percepire i campi vibrazionali ovvero campi elettrici che si generano dallo scorrimento e attrito dell'acqua attraversando il suo" letto" sotterraneo , mentre la società moderna impone il metodo scientifico; sia per via di molti che si attribuiscono la capacità di scoprire vene sotterranee mentre in realtà sono "ciarlatani" (senza nulla togliere a nessuno in quanto è insita in ognuno di noi la possibilità di percepire questi campi elettrici).
Fortunatamente resta il fatto evidente e tangibile del tempo che fu, quando la comunità si affidava a queste persone per ritrovare acqua per poi costruirvi cascine, paesi, città; persone da non considerare aliene o chissà cosa, ma semplicemente uomini con una sensibilità più accentuata della media capaci di percepire variazioni di campi elettrici, che oggi grazie all'evoluzione della scienza nucleare, studi sulla risonanza, ecc.. è fattibile dimostrare e comprendere.
IL MIO INTERVENTO HA LA FUNZIONE DI:
RILEVARE IN LOCO LA POSIZIONE E PROFONDITA' DI EVENTUALI FALDE ACQUIFERE
ESEGUIRE UNA PREVENTIVA INDAGINE PER LA PRESENZA DI FALDE ACQUIFERE ATTRAVERSO LA PLANIMETRIA, FOTO AEREE, AL FINE DI CONOSCERE SE E' OPPORTUNO APPROFONDIRE LA RICERCA IN LOCO
INDICAZIONI PER EVENTUALE PRESENZA DI FALDE ACQUIFERE MINERALI E TERMALI
CONSULENZA TECNICA DI GEOLOGI
CONSULENZA E APPOGGIO DI AZIENDE DI TRIVELLAZIONI
Alcuni esempi di pozzi artesiani costruiti anticamente che non permettevano di raggiungere grandi profondità.
Ricerca di falda acquifera per geotermia